Abbiamo cercato di trovare un titolo a questa sezione, che si occuperà di ecosistema, energie rinnovabili, materie rigenerate. Di ”mutazioni” contro qualunque logica consumistica di dissipazione e distruzione, contro una totale logica degli scarti e dei rifiuti…
Avevamo pensato di attingere, per questo, alle figure delle antiche mitologie, soprattutto mediterranee e greco-romane.
Così si era pensato, in un primo momento di ricorrere alla figura di Proteo, il mutaforma, un essere che si genera in forme sempre nuove e diverse, ma c’era, in quella figura, una connotazione negativa e la narrazione di un soggetto ingannevole, sfuggente, per natura, ad ogni determinazione puramente funzionale e vitale.
Si era pensato quindi all’Araba Fenice, all’uccello di fuoco delle tante culture e leggende dei popoli, che rinasce dalle sue stesse ceneri. Ma qui mancava l’elemento della innovazione e della differenza, giacché era sempre l’identico soggetto che rinasceva, con le stesse forme e proprietà, come in un perfetto circolo cosmogonico di creazione, distruzione, creazione…
Poi… Poi su questo catalogo di ricerca ci siamo fermati, perché forse una buona intuizione si era fatta breccia…Questa sezione del sito si sarebbe chiamata ”Alma Mater”. E le ragioni ci sono apparse, all’improvviso, chiare e cogenti.C’era, in quella espressione, il termine ”Mater”, che pur nel significato letterale di madre (la Grande Madre delle mitologie mediterranee), giocava ed evocava la materia (la materia-madre)…
Ma quella Mater-Materia non era una pura passività ma, invece, pura potenza nobile, ”energia” in grado non solo di sempre generare ma di costituirsi in forme sempre nuove e differenti. Un po’ come la Madre che può generare molteplici figli, tra loro diversi, e perpetuarsi, non consumarsi, attraverso le generazioni. La Madre-Materia è la Terra, è ”Gea”, forza generatrice che persiste in differenti forme. E’ Alma nel senso non solo di anima ma, più precisamente, di principio di Vita che, in quanto tale, si rigenera nella ”procreazione”. E’ Mater anche nel senso che sa accogliere e determinarsi in sempre nuovi soggetti. Sa accogliere”ferendo”, cioè staccando e separando, sostenendo ”ferendo”, ma custodendo sempre nel proprio ”ventre”. Ma in questo custodire ferendo, c’è anche un’altra lotta, una spinta che ci chiama a una dolorosa creatività. Ci interpella perché creando, progettando, non solo concorriamo, con rischio, a generare altre ferite, ma con queste siamo chiamati a partecipare a una nuova rigenerazione della Mater-Materia che ci custodisce.
Siamo grati all’Associazione Culturale La Capagrossa, e al suo presidente Ivan Iosca, e a Giorgia Floro, coordinatrice del progetto Nóve Nóve Nóve, di averci offerto alcuni spunti in merito.
Con questa sezione, che significativamente sarà quella dell’ ”Alma Mater”, la Fondazione ”Angelo Cesareo” si impegnerà ad ospitare e promuovere quelle riflessioni e contributi operativi e laboratoriali con cui provare a dar corpo, in maniera sempre più ampia, alle sfide, inderogabili, a cui siamo chiamati.Cominceremo con la pubblicazione di un significativo testo di Emanuele Bompan, giornalista ambientale, geografo, autore di Che cosa è l’economia circolare (Edizioni Ambiente), che ci farà come da apripista a quell’impervio cammino dell’ ”Alma Mater”…